LOIETTO ITALICO

“La digeribilità della fibra del Loietto Italico, noto anche come Primo Taglio di Prato Naturale o Maggengo, è sufficientemente elevata da sostituire un terzo dell’erba medica e dell’insilato di mais nella dieta delle vacche da latte” dice Dave Combs, ricercatore presso l’Università del Wisconsin.

“Sappiamo da molto tempo che il Loietto Italico in generale è molto diverso dalla maggior parte degli altri foraggi“, dice Combs. “In Nuova Zelanda e in altre zone caratterizzate da un clima fresco e pioggia sufficiente, il Loietto Italico sembra essere il nucleo del sistema di pascolo grazie all’alta digeribilità. Il Loietto Italico è infatti apprezzato per l’alto contenuto di fibra e l’alto valore nutritivo”.

Quanto appena detto è stato verificato mediante un nuovo test per stimare il valore del foraggio, denominato TTNDFD (Total-Tract NDF Digestibility)”.

Loietto Italico: i dati della ricerca Rock River Labs

Le analisi sul Loietto Italico e su foraggi simili sono state effettuate dai laboratori Rock River Labs, con sede a Watertown, WI. “In quasi tutti i casi, i valori di digeribilità della fibra ottenuti con i test TTNDFD sono notevolmente superiori nel Loietto Italico rispetto ad altri foraggi dal contenuto di fibra simile”.

Combs ha effettuato test di alimentazione sostituendo un terzo del foraggio utilizzato tradizionalmente nella razione delle vacche da latte con il Loietto Italico: “in poche parole, abbiamo scoperto che potevamo ridurre l’erba medica e il mais insilato nella dieta delle vacche da latte e sostituirlo con una quantità maggiore di fibra di Loietto Italico.

Come risultato, abbiamo ottenuto pari quantità ingerita e una maggiore produzione di latte”. Anche il contenuto di grassi è aumentato. Nei test, sono stati somministrati 4/5 kg di Loietto Italico al giorno per animale.

“In questo studio, ci siamo interessati anche alla salute della mucca, con particolare attenzione alla zoppia. Ma il numero limitato di tentativi e la mancanza di sovraffollamento non erano condizioni adeguate a studiare il problema. Se potessimo effettuare test in un contesto più tipico dove le mucche passano più tempo in piedi, penso che una dieta ad alto contenuto di fibra potrebbe effettivamente aiutare a combattere questa patologia. A questo stadio, però, si tratta solo di una congettura.”