Oggi possiamo dirlo ad alta voce, il nostro intuito di nutrire i conigli con erba medica per salvaguardare il loro stato di salute è stato confermato dai dati: in un anno il tasso di mortalità è sceso del 51,11% e i trattamenti farmacologici si sono azzerati.
La Società Agricola Valle Uno di Gruppo Carli conduce dal 1979 uno degli allevamenti cunicoli più grandi d’Italia, perseguendo da sempre l’eccellenza nella qualità delle carni prodotte: i conigli sono certificati secondo il disciplinare DTP143 “Coniglio da carne allevato senza l’uso di antibiotici” e secondo lo standard UNI EN ISO 22005:08 ” Conigli nati e allevati in Romagna (provincia di Rimini)”.
Per raggiungere questo obiettivo, particolare attenzione è stata posta all’alimentazione e al benessere animale, attraverso investimenti in strutture, attrezzature ed impianti adeguati al benessere specifico del coniglio e alimentando gli animali con le migliori materie prime.
Fortunatamente, sotto quest’ultimo aspetto l’allevamento gode di un grande vantaggio: la disponibilità di foraggi di ottima qualità, sani e nutrienti, forniti dalle aziende agricole del gruppo.
Da un punto di vista nutrizionale, la carne di coniglio è tra quelle maggiormente equilibrate: è estremamente magra (il 15% di grassi in meno rispetto alla carne bovina) ma ricca di proteine ad alto valore biologico (+ 21% rispetto alla carne bovina), di vitamine (specie B3) e minerali (fosforo, potassio, ferro) ed ha una quantità di colesterolo molto bassa.
Per queste peculiarità nutrizionali, la carne di coniglio è raccomandata nelle diete di sportivi, anziani e neonati.
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L’erba medica possiede notevoli proprietà benefiche e numerosi studi nell’ambito della nutrizione animale la confermano come un alimento funzionale, ossia in grado di influire positivamente sulle funzioni fisiologiche e di rafforzare il sistema immunitario nella difesa contro patogeni.
Partendo da questa premessa, con il supporto del nostro alimentarista, abbiamo studiato una razione che contenesse erba medica disidratata e fieno essiccato al sole, entrambi di prima scelta, in una percentuale non inferiore al 70% . Gradualmente ci siamo accorti che la riduzione sistematica dell’abituale mangime, più spinto da un punto di vista energetico, a favore di una formulazione in cui l’erba medica andava a ricoprire il ruolo più importante, dava riscontri quasi sorprendenti. I conigli stavano bene, non manifestavano più problemi sanitari e la mortalità via via si riduceva progressivamente.
Nel 2021, anno di completa alimentazione con il nostro mangime, abbiamo avuto un abbattimento della mortalità del 51,11% rispetto all’anno precedente; siamo infatti passati da 19.875 capi morti nel 2020 ai 9.716 del 2021.
Con questa nuova razione alimentare i conigli crescono più lentamente e con maggiore gradualità e, anche se questo presuppone un allungamento del periodo di permanenza in allevamento oscillante tra i 3 e i 5 giorni, il nostro esperimento dimostra che solo variando la razione alimentare si possono ottenere risultati così importanti.