La sopravvivenza delle specie viventi del nostro pianeta dipende dal delicato equilibrio tra le sue risorse naturali, in particolare tra il suolo e l’acqua. Oltre il 95% del nostro cibo proviene da interazioni di queste due risorse, che mantengono vitali i nostri ecosistemi, garantendo filiere agricole produttive.
La Giornata Mondiale del Suolo FAO celebrata in tutto il mondo il 5 dicembre, richiama l’attenzione all’importanza di questa risorsa, alla conoscenza dei processi che avvengono al suo interno e alla divulgazione dell’impegno che la comunità scientifica dedica per una gestione sostenibile del suolo.
A causa dei cambiamenti climatici e delle attività umane, i nostri suoli si stanno degradando, sconvolgendo l’equilibrio naturale e riducendo la disponibilità di nutrienti per tutte le forme di vita presenti sulla Terra. Pratiche di gestione sostenibile del suolo, attuate in tutti i terreni Gruppo Carli, come la rotazione delle colture, la lavorazione minima o le colture di copertura migliorano la salute del suolo, riducono l’erosione e l’inquinamento e migliorano il ciclo dell’acqua. Queste pratiche preservano inoltre la biodiversità del suolo, migliorano la fertilità e contribuiscono al sequestro del carbonio, svolgendo un ruolo cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico.
Oggi, 5 dicembre, stakeholders multisettoriali internazionali riaffermano il loro impegno per l’educazione del grande pubblico sull’importanza del suolo nel contesto di sfide globali come protezione dell’ambiente e la sicurezza alimentare, con l’obiettivo supremo di portare alla ribalta soluzioni innovative per la conservazione e la rigenerazione del suolo.
Come l’erba medica rigenera il suolo
Attraverso la fotosintesi: durante questo processo naturale, l’erba medica trasforma l’anidride carbonica in zuccheri, ovvero il nutrimento essenziale per le piante stesse e per l’ecosistema circostante.
Attraverso lo scambio di nutrienti: attraverso l’apparato radicale dell’erba medica, i nutrienti vengono rilasciati nel suolo e decomposti dai microorganismi (funghi e batteri, in particolare i Rizobi) che vivono in simbiosi con le radici, liberando elementi preziosi come l’azoto, il fosforo, lo zolfo, precursori di processi chimici essenziali per la biodiversità.
Attraverso la cattura di carbonio: l’erba medica assorbe naturalmente dall’atmosfera l’anidride carbonica e la rilascia nel suolo sotto forma di carbonio organico (sequestro del carbonio). Questo processo è considerato un modo efficace per ridurre i gas serra e per diminuire l’impronta ambientale dell’agricoltura.