Alimentazione, agricoltura, ambiente,
qual è la relazione?
I cittadini sono sempre più attenti a sostenibilità e qualità nella scelta dei prodotti alimentari.
Questi si riconoscono come soggetti attivi nella transizione ecologica e, tra le tendenze in atto, emerge che una parte sempre maggiore è interessata agli effetti dell’alimentazione sul benessere e alle ripercussioni dei processi produttivi e distributivi del cibo sull’ambiente.
I consumatori ripongono dunque fiducia nelle aziende che producono alimenti salutari attraverso processi produttivi rispettosi dell’ambiente e auspicano che queste abbiano un ruolo attivo nell’informazione e nell’educazione alimentare, guidandoli verso scelte d’acquisto salutari e sostenibili.
Oltre la sostenibilità, verso la rigenerazione
Sin dall’alba dei tempi, lo scopo dell’agricoltura è stato quello di produrre cibo nutriente, sicuro e in quantità sufficiente, utilizzando le risorse naturali del pianeta, talvolta però sfruttate indiscriminatamente.
Oggi è necessario tenere in considerazione anche le esigenze ambientali, il cambiamento climatico ha effetti pesanti sulla resa agricola.
Le statistiche mostrano che il sistema alimentare globale rilascia attualmente circa il 25% delle emissioni annuali di gas serra (di cui il 12.04% il settore agricolo) causa circa un terzo dell’acidificazione terrestre ed è responsabile della maggior parte dell’eutrofizzazione globale delle acque superficiali.
L’ agricoltura può essere una soluzione al problema
Attraverso Regenerative Agriculture – the soil is the base, raccolta di oltre 25 studi scientifici multidisciplinari, ricercatori internazionali hanno approfondito i presupposti del sistema attuale di produzione di cibo e il valore della sicurezza alimentare, in chiave di rigenerazione delle risorse ambientali.
I termini agricoltura sostenibile e agricoltura rigenerativa vengono spesso usati in modo intercambiabile, ma non lo sono.
Il primo si riferisce alla capacità di svolgere l’attività agricola senza causare effetti negativi sull’ambiente e portando un impatto sociale positivo.
Il secondo invece si riferisce alla necessità critica di ripristinare la salute del suolo, di riequilibrare il ciclo dell’acqua e quello del carbonio, quindi coltivare cibo consentendo alla natura di ricostituire le sue risorse naturali. (Rodale Institute)
L’importanza di produrre cibo entro la capacità di carico del pianeta è sempre più riconosciuta anche nelle politiche nazionali ed internazionali, come emerge dal Piano d’azione per l’economia circolare dell’UE, dall’Accordo di Parigi sul clima e dalla nuova Politica Agricola Comune.
Agricoltura rigenerativa grazie all’erba medica
In Gruppo Carli, la sostenibilità è una caratteristica identitaria, un sistema di valori fondato sul rispetto della natura e della terra, portato avanti da 3 generazioni.
È proprio nella terra, nel suolo, che avvengono servizi ecosistemici cruciali per l’ambiente. La sostanza organica del suolo costituisce il più grande serbatoio terrestre di carbonio e riveste un ruolo fondamentale per la fertilità dei sistemi agrari, contribuendo a supportare la crescita delle piante e regolando il ciclo degli elementi nutritivi e dell’acqua.
La più comune delle caratteristiche dell’erba medica è quella di assimilare l’azoto atmosferico e, attraverso la simbiosi radicale con batteri rizobi, di fissarlo nel suolo, fertilizzandolo. Contemporaneamente, riduce i rischi di contaminazione da nitrati delle falde acquifere e assorbe grandi quantità di anidride carbonica.
Queste abilità naturali dell’erba medica la convalidano come una coltura pioniera nella ricostituzione del suolo e nella salvaguardia dell’aria e dell’acqua.
Durante la pluridecennale attività di coltivazione dell’erba medica, in Gruppo Carli abbiamo potuto constatare come la mancata manutenzione dei terreni porta ad irreversibili danni agronomico-ambientali: l’erosione del suolo, i fenomeni franosi, la perdita di biodiversità hanno conseguenze negative su diversi piani, da quello ambientale a quello economico, sociale e sanitario.
Coniugando valenze ambientali, agronomiche ed economiche, è possibile dichiarare che l’erba medica sia la coltura chiave per la riabilitazione dei futuri agrosistemi sostenibili: essa rappresenta un importante elemento per la valorizzazione dell’attività agricola, in grado non solo di aumentare la sostenibilità delle produzioni della filiera alimentare, ma di ricostituire il suolo.
Attuare un’agricoltura che restituisca al pianeta le risorse naturali è possibile.
In Gruppo Carli lo facciamo da più di 60 anni
Le aziende Gruppo Carli sono soci attivi di AIFE, l’Associazione Italiana dei Foraggi Essiccati che promuove la filiera italiana dell’erba medica. Questa filiera che consente alla zootecnia di perseguire la sostenibilità e all’industria della trasformazione degli alimenti di ridurre il proprio impatto sull’ambiente.
Grazie alle attuali dinamiche economiche e sociali, l’agricoltura è oggi più vicina ai cittadini che, informandosi adeguatamente sui benefici nutrizionali e sul peso ambientale dei prodotti che scelgono di consumare, possono influenzare in modo decisivo i trend dell’industria alimentare.
Bibliografia
https://www.climatewatchdata.org
https://rodaleinstitute.org/it/
https://www.climatefarmers.org/
https://www2.deloitte.com/it/it/pages/about-deloitte/articles/cambiamento-climatico-questione-piu-urgente-da-affrontare-nel-2023.html
https://www.agrifood.tech/sostenibilita/agricoltura-rigenerativa-nuova-vita-al-suolo-per-produrre-in-modo-sostenibile/
https://www.onuitalia.com/2023/02/10/unido-10/
https://terraevita.edagricole.it/economia-circolare/carbon-farming-agricoltura-italiana/
https://www.arapiemonte.it
https://www.reteclima.it/nature-positive-un-mondo-equo-a-zero-emissioni-e-a-favore-della-natura/
https://www.nature.org